Mediastino: il termine è sicuramente sconosciuto ai più. Un nome singolare che indica però un piccolo spazio molto importante, un comparto anatomico dalla forma che ricorda vagamente una clessidra, situato all’interno del torace tra diaframma, cuore, pleure polmonari, sterno, vertebre e prima costola.
Nonostante sia uno spazio ridotto, accoglie al suo interno organi dell’apparato digerente, come l’esofago; dell’apparato cardiocircolatorio, come i grossi vasi uscenti ed entranti del cuore, del sistema linfatico e nervoso come il grosso nervo vago e ghiandole quali il timo.
Insomma, un piccolo spazio, ma fondamentale.
Questa complessità ci fa capire come sia indispensabile che tutti gli organi che lo attraversano mantengano una “buona salute” e quanto possa essere pericolosa, al contrario, qualunque loro patologia.
Una tra le più gravi che può manifestarsi, anche se statisticamente abbastanza rara, è il timoma.
Il timoma é un tumore che colpisce il timo, una piccola ghiandola del sistema linfatico che ha il delicato compito di formare le prime cellule immunitarie che ci accompagneranno per tutta la vita.
Nel gatto, già nei primi 4/5 mesi di vita, il timo è ridotto a dimensioni piccolissime. Una neoplasia, però, può renderlo pericoloso per gli organi vicini che possono subire compressioni.
Nelle indagini radiologiche, se non compromesso da iperplasia (aumento del suo volume) il timo non è visibile ma, in caso di patologie, appare come una massa di volume più o meno grande che occupa parzialmente o completamente lo spazio mediastinico.
Il timoma colpisce soprattutto gli animali anziani oltre i 10 anni e con una maggiore incidenza nei maschi.
La causa della patologia non è ancora completamente chiara ma condiziona le aspettative di vita, che possono variare in base alla velocità di crescita del tumore, alle condizioni generali del soggetto e alla stadiazione dello stesso.
I sintomi dell’iperplasia si manifestano in genere quando le dimensioni della ghiandola diventano notevoli e arrivano a comprimere significativamente un organo vicino.
Non essendo però specifici, la diagnosi corretta può essere tardiva ed evidente solo sottoponendo il paziente ad esami complessi come TAC o risonanza.
Il nostro gatto può avere vomito ricorrente nonostante mantenga l’appetito o difficoltà respiratorie associate a tachicardia tachipnea, talvolta con episodi neurologici dovuti alla compressione sul nervo vago o edema al collo per stasi venosa.
Se la diagnosi è tempestiva e le condizioni del soggetto non saranno irrimediabilmente compromesse si può tentare una rimozione chirurgica, anche se è sempre molto rischioso. Data la posizione e la vicinanza di strutture anatomiche così importanti e le dimensioni ridotte del gatto, l’intervento andrà praticato solo da veterinari esperti in chirurgia toracica e in strutture che possano garantire il perfetto svolgimento dell’intervento, assicurando anche un corretto trattamento post-operatorio.
Per una corretta diagnosi è indispensabile eseguire sempre un ago aspirato
ecoguidato, sia per la diagnosi differenziale con un linfoma, che per il ricorso eventuale alla chirurgia, e sottoporre il paziente a TAC per poterne capire la gravità, verificare il grado di invasività ed emettere una prognosi corretta dopo un intervento così delicato.
La complessità della localizzazione richiede numerosi esami, talvolta molto cari, ma fortunatamente queste pericolose neoformazione non sono così frequenti.