Nell’articolo di ottobre, che vi invito a leggere, ho spiegato quanto sia fondamentale osservare le feci dei nostri animali per accertarsi del loro stato di salute e per potersi accorgere sia di malesseri passeggeri che di vere patologie in atto. In questo articolo, invece, vorrei parlarvi di quanto sia importante la loro raccolta e il loro smaltimento.
Come Medico Veterinario, oltre a ribadire che raccogliere le feci è sempre un atto di civiltà e di educazione, voglio sottolineare quanto esse siano fonte di propagazione di malattie sia parassitarie che infettive. La maggior parte dei parassiti intestinali, ma anche polmonari, che colpiscono i nostri cani e i nostri gatti emettono le loro uova, o le loro larve, nelle feci. Molto spesso, uova e larve necessitano di tempi e temperature opportuni per diventare contaminanti. Alcuni necessitano di almeno un passaggio in un ospite intermedio (come insetti e piccoli molluschi), altri possono resistere nell’ambiente per lunghi periodi senza perdere la loro pericolosità.
Tutti i proprietari, sia di cani che gatti, avranno sentito parlare degli Ascaridi, vermi tondi delle dimensioni di “capelli d’angelo” che infestano quasi tutti i cuccioli. In genere, ogni specie ha il proprio Ascaride, ma può succedere che, in caso di ingestione accidentale delle uova o delle larve, questi si sviluppano in distretti anatomici non consoni alla propria specie. Le Tenie sono un altro parassita. Si tratta di vermi piatti che emettono le proglottidi con le feci, simili a chicchi di riso che possono anche rimanere attaccati all’ano o ai peli del manto.
Nella maggior parte dei casi, i proprietari non si accorgono della loro presenza a causa delle dimensioni microscopiche delle uova, ma il Medico Veterinario potrà accertarli con un esame delle feci. Però, dato che i parassiti non emettono sempre le uova, il risultato dell’esame dipende dal loro ciclo vitale: ci potrebbe essere un falso negativo nonostante ci sia persistenza dei sintomi, come emissioni ricorrenti di feci non formate, malnutrizione e apatia. Per questo, consiglio di effettuare la loro raccolta per più giorni.
Con un contenitore apposito più capiente, andrà raccolta una piccola quantità per 3/4 giorni consecutivi e portata in laboratorio per la ricerca e lettura. Questa procedura è sempre consigliata, ma si rende assolutamente necessaria per la Giardia, un protozoo difficile da riscontrare ma che sta infettando moltissimi animali, diffusione dovuta proprio alla cattiva abitudine di non raccogliere le feci e lasciarle sul suolo. Di questo parassita vi parlerò dettagliatamente in seguito.
I laboratori più all’avanguardia hanno a disposizione esami fecali molto sofisticati come l’M-Flotac grazie al quale può bastare anche una piccola quantità di feci per svelare la presenza del più nascosto dei parassiti.