Il megaesofago è una sindrome che può colpire indistintamente sia il cane che il gatto, anche se il primo ne è affetto più frequentemente.
L’esofago ha una forma cilindrica di diversa lunghezza in base alla razza. Comincia oltre le fauci per terminare nello stomaco, affiancando prima dorsalmente e poi a sinistra la trachea. La struttura muscolare cambia leggermente fra cane e gatto, ma in entrambe le specie è innervato in modo tale da assicurare lo scorrimento degli alimenti e dei liquidi fino allo stomaco, tramite movimenti peristaltici.
Si parla di megaesofago quando, per cause diverse che vi elencherò, la struttura dello stesso perde la sua elasticità dilatandosi in uno o più punti, fino allo sfiancamento nei casi più gravi. Le cause possono essere molteplici e non legate strettamente all’organo:
1- congenite, cioè già presenti alla nascita. Ricordo che alcune razze, come il cane di taglia grande e gigante (pastore tedesco, terranova, labrador retriver) o quelle feline (come il siamese) sono le più colpite.
2- secondarie acquisite, tutte le patologie che possono interessare sia le fasce muscolari che l’innervazione, come la Miastenia Gravis. Oppure patologie come l’ipotiroidismo, malattie autoimmuni o forme tumorali sia dell’esofago che di organi vicini che generano costrizione e/o dilatazione.
3- idiopatiche acquisite, che si verificano più facilmente in cani di età compresa tra i 7 e i 14 anni, senza distinzione di razza o sesso.
Qualunque sia la causa, il proprietario riferisce di continui rigurgiti subito dopo il pasto o dopo poco tempo. A volte della presenza di un rigonfiamento nel collo nella parte sinistra, di un dimagrimento progressivo nonostante l’appetito sia conservato e spesso aumentato, e di una progressiva debolezza dovuta alla scarsa quantità di cibo introdotto. Il rigurgito è differente dal vomito, perché non ancora intaccato dai succhi gastrici per cui avrà aspetto e odore uguale al cibo introdotto. Il vomito, invece, avrà un odore acido, di provenienza gastrica e l’aspetto sarà diverso: questo è un dato molto importante da riferire al proprio Medico Veterinario, per poter fare diagnosi differenziale con altre patologie.
Fondamentali saranno gli accertamenti diagnostici, non solo per individuare la presenza della sindrome, ma anche per stabilirne le cause e una risoluzione, che cambierà a seconda della causa scatenante. Spesso una lastra con pasto baricato evidenzierà in maniera molto chiara lo sfiancamento dell’organo con la presenza di materiale nello stesso. Saranno necessari esami biochimici completi fino ad esami più complessi ed invasivi.
In generale i rimedi possono essere farmacologici, chirurgici o anche, nei casi meno gravi, gravitazionali. Per facilitare il proseguimento del cibo o dei liquidi lungo tutto il tratto esofageo, si deve evitare di far abbassare il capo all’animale durante il pasto o l’abbeverata, sollevando le ciotole ad una altezza congrua in base alla taglia e in modo tale da sfruttare la forza di gravità.
È proprio in vista di patologie come queste che Bama ha creato Food Stand, il kit di ciotole rialzate da fissare al muro che permette a cani di media e grossa taglia di assumere una corretta postura durante l’alimentazione.
Andranno somministrati piccoli pasti ma frequenti, possibilmente in forma morbida o semi liquida, evitando così che il cibo rimanga a lungo nell’organo con movimenti peristaltici limitati.
Il rialzo del capo dovrebbe durare anche qualche minuto dopo del pasto, per permettere che il cibo ingerito raggiunga agevolmente lo stomaco e non possa tornare nell’esofago.
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