La gestione delle vaccinazioni nei nostri animali deve avvenire sempre sotto la responsabilità di un Medico Veterinario.
Un’accurata visita valuterà se è possibile procedere con l’inoculazione di un determinato vaccino oppure, se le condizioni di salute non risultassero ottimali, se è il caso di rimandare.
I tempi si somministrazione non sono casuali ma determinati da epoche immunologiche precise. Prima dei due mesi, ad esempio, non è opportuno vaccinare un cucciolo che è comunque ancora protetto dagli anticorpi materni passati ai cuccioli da placenta e colostro (e o latte).
Altri motivi individuali o casuali potrebbero poi compromettere gli effetti sperati di copertura della vaccinazione.
I motivi casuali dipendono unicamente dal vaccino. Potrebbe essere scarsamente attivo per difetti dovuti alla produzione, al trasporto, alla cattiva conservazione (bisogna sempre mantenere la catena del freddo), alla scadenza. Apporre sul libretto vaccinale del nostro amico il numero del lotto riportato sulla fascetta adesiva del flaconcino ci aiuterà a tracciare facilmente quel vaccino.
Ci sono poi motivi dovuti alla risposta individuale dei singoli. Ormai è certo che ci sono soggetti così detti -non risponder- nei quali il sistema immunitario, responsabile della produzione di anticorpi, non risponde in modo corretto alla sollecitazione del vaccino lasciandoli non adeguatamente protetti.
Ci sono poi anche soggetti –low- o -poor risponder- che riescono ad avere una risposta immunitaria ma senza raggiungere la soglia ottimale e infine soggetti -slow risponder- per i quali la dose e l’iter di richiami standard non sono sufficienti. A questi si dovranno somministrare più dosi di vaccino fino al raggiungimento della dose protettiva per loro.
Ma non vi allarmate! Questi soggetti non sono così frequenti.
La maggior parte dei nostri animali risponde adeguatamente alle dosi e frequenze di somministrazione di vaccino stabilite da programmi, che possono essere modificati anche in base alla minore o maggiore presenza di rischi di contagio nella zona dove il soggetto vive o dove verrà trasferito, ma anche grazie alla maggior validità del vaccino stesso. L’antirabbica per esempio può essere richiamata ogni 3 anni.
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Potrebbe capitare, su soggetti normali che, sia per le scadenze programmate dei cuccioli, che per il richiamo annuale, per vari motivi il vaccino non possa essere iniettato a causa di malattie in corso, o perché il soggetto è deperito ed esaurito, a causa di reazioni avverse osservate con la vaccinazione precedente per cui si teme la somministrazione di un altra dose, oppure per i tempi ristretti dovuti a trasferimenti o viaggi o comunque in tutte le altre condizioni sconsigliate dal medico veterinario curante. Si può ricorrere, in questi casi, ad un test per la ricerca di anticorpi che può essere fatta in ambulatorio o in clinica. Servono solo poche gocce di sangue e il risultato è immediato.
Saremo così certi che il nostro Pet è adeguatamente coperto da rischi di infezioni gravi senza dover ricorrere nuovamente ad una dose di vaccino.
Con un semplice kit si possono facilmente verificare le cariche anticorpali delle due principali malattie virali mortali del cane: Cimurro e Parvovirosi.
Nei laboratori di analisi veterinarie si potranno invece testare anche titoli anticorpali per più patologie, comprese quelle feline, ma con tempi di diagnosi un po’ più lunghi.
Questi test rapidi ci potranno così tranquillizzare sulle giusta carica di anticorpi dei nostri amici anche in assenza di vaccino.